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Metodo fifo

Cos'è il Metodo fifo?

Il Metodo FIFO (First-In, First-Out), in italiano "Primo Entrato, Primo Uscito", è un principio di contabilità dei costi utilizzato per la valutazione delle scorte e il calcolo del costo delle merci vendute (COGS). Presuppone che i primi beni acquistati o prodotti da un'azienda siano i primi ad essere venduti o consumati. Questo significa che, ai fini contabili, i costi più "vecchi" vengono associati alle vendite, mentre l'inventario finale rimane valorizzato ai costi più "recenti". Il Metodo fifo è ampiamente accettato e conforme sia ai Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) statunitensi sia agli International Financial Reporting Standards (IFRS).

Storia e Origine

La necessità di metodi standardizzati per la valutazione delle scorte emerse con la complessità crescente delle attività commerciali e la necessità di presentare un bilancio accurato. Sebbene il Metodo fifo non abbia una data di "invenzione" specifica, la sua adozione è legata allo sviluppo dei principi contabili nel corso del XX secolo. Gli organismi di regolamentazione contabile, come l'International Accounting Standards Board (IASB) con lo sviluppo dell'IAS 2, hanno formalizzato e standardizzato l'uso di metodi di costo come il FIFO per garantire la comparabilità e la trasparenza nei rendiconti finanziari. IAS 2 "Inventari", ad esempio, stabilisce che le rimanenze debbano essere misurate al costo o al valore netto realizzabile, a seconda di quale dei due sia inferiore, e definisce il FIFO come un metodo accettabile per la determinazione del costo.

Punti c5hiave

  • Il Metodo fifo valorizza l'inventario finale con i costi più recenti.
  • Presuppone che i beni acquistati per primi siano i primi ad essere venduti.
  • In periodi di prezzi in aumento (inflazione), il Metodo fifo tende a mostrare un utile netto più elevato e un valore dell'inventario finale più alto.
  • È ampiamente accettato dagli standard contabili globali come IFRS e GAAP.
  • Spesso rispecchia il flusso di cassa fisico delle merci, specialmente per i beni deperibili.

Formula e Calcolo

Il calcolo del costo delle merci vendute e dell'inventario finale con il Metodo fifo si basa sull'assunto che le unità più vecchie in magazzino sono le prime ad essere vendute.

Per determinare il Costo delle Merci Vendute (COGS) con il Metodo fifo:

COGS=Costo delle unitaˋ piuˋ vecchie disponibili fino a coprire le vendite\text{COGS} = \text{Costo delle unità più vecchie disponibili fino a coprire le vendite}

Per determinare l'Inventario Finale:

Inventario Finale=Costo delle unitaˋ piuˋ recenti disponibili rimanenti\text{Inventario Finale} = \text{Costo delle unità più recenti disponibili rimanenti}

Variabili:

  • Costo delle unità: Il prezzo di acquisto di ciascuna unità di inventario.
  • Unità vendute: Il numero di unità di prodotto vendute in un periodo.
  • Unità disponibili: Il numero totale di unità di prodotto che l'azienda ha avuto a disposizione per la vendita nel periodo (inventario iniziale + acquisti).

Interpretazione del Metodo fifo

L'interpretazione dei risultati del Metodo fifo è fondamentale per comprendere la posizione finanziaria di un'azienda. Quando i prezzi delle materie prime o dei beni in acquisto sono in aumento (inflazione), il Metodo fifo attribuisce i costi più bassi (quelli delle prime unità acquistate) al costo delle merci vendute. Questo si traduce in un margine lordo e un utile netto più elevati nel conto economico. Contemporaneamente, l'inventario che rimane nello stato patrimoniale è valorizzato ai costi più recenti, riflettendo meglio i valori di mercato attuali. Questa rappresentazione è spesso preferita poiché fornisce una visione più realistica del valore degli asset rimanenti e dei profitti generati dall'attività operativa in condizioni di prezzi crescenti.

Esempio Ipotetico

Consideriamo un'azienda che vende penne, con i seguenti acquisti nel mese di giugno:

  • 1 giugno: 100 penne a €1,00 ciascuna
  • 10 giugno: 150 penne a €1,20 ciascuna
  • 20 giugno: 200 penne a €1,30 ciascuna

Durante il mese di giugno, l'azienda vende 300 penne.

Calcolo del Costo delle Merci Vendute (COGS) con il Metodo fifo:

  1. Le prime 100 penne vendute provengono dall'acquisto del 1 giugno: (100 \text{ penne} \times €1,00 = €100)
  2. Le successive 150 penne vendute provengono dall'acquisto del 10 giugno: (150 \text{ penne} \times €1,20 = €180)
  3. Le rimanenti 50 penne (300 totali vendute - 100 da 1/6 - 150 da 10/6) provengono dall'acquisto del 20 giugno: (50 \text{ penne} \times €1,30 = €65)
  • COGS Totale: (€100 + €180 + €65 = €345)

Calcolo dell'Inventario Finale:

L'azienda aveva un totale di (100 + 150 + 200 = 450) penne disponibili. Ha venduto 300 penne, quindi ne rimangono (450 - 300 = 150).
Secondo il Metodo fifo, le penne rimanenti sono quelle acquistate più recentemente.

  • Le 150 penne rimanenti provengono dall'acquisto del 20 giugno: (150 \text{ penne} \times €1,30 = €195)

  • Inventario Finale Totale: €195

Applicazioni Pratiche

Il Metodo fifo è ampiamente utilizzato in settori dove la rotazione fisica dell'inventario rispecchia fedelmente l'assunto "primo entrato, primo uscito". Ciò è particolarmente vero per le aziende che trattano beni deperibili o con date di scadenza, come l'industria alimentare, farmaceutica e della moda. Ad esempio, i supermercati utilizzano il FIFO per la gestione dell'inventario di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari, garantendo che i prodotti più vecchi siano venduti prima che si deteriorino, riducendo sprechi e mantenendo la freschezza per i clienti.

In termini di rendicontazione finanziaria, il Metodo fifo è spesso favori4to perché presenta un valore dell'inventario sullo stato patrimoniale che si avvicina ai prezzi di mercato correnti, fornendo una rappresentazione più accurata degli asset dell'azienda. Inoltre, è il metodo richiesto o preferito dagli International Financial Reporting Standards (IFRS) adottati in molti paesi del mondo, promuovendo la comparabilità tra le aziende a livello internazionale.

Limitazioni e Critiche

Sebbene il Metodo fifo sia ampiamente adottato, presenta alcune limitazioni. In un ambiente di prezzi crescenti (inflazione), il Metodo fifo porta a un costo delle merci vendute più basso, il che si traduce in profitti più elevati e, di conseguenza, in maggiori imposte da pagare. Questo può essere uno svantaggio fiscale rispetto ad altri metodi, come il Metodo lifo, che in tali scenari produrrebbe un COGS più elevato e un minor utile netto imponibile.

Inoltre, pur riflettendo spesso il flusso fisico dei beni deperibili, il Metodo fi3fo potrebbe non riflettere la decisione effettiva di vendita o l'andamento dei costi in tutti i settori. Per alcune aziende, le unità vendute potrebbero non essere fisicamente le più vecchie, ma per esigenze contabili, il Metodo fifo le considera tali. Un'altra critica è che, confrontando i costi più vecchi con i ricavi correnti, può distorcere il margine lordo apparente, facendolo sembrare più alto in periodi inflazionistici di quanto non sarebbe se i costi correnti fossero abbinati ai ricavi correnti. Negli Stati Uniti, il Financial Accounting Standards Board (FASB) ha emesso aggiornamenti come l'Accounting Standards Update 2015-11, che ha semplificato la misurazione dell'inventario per le aziende che utilizzano FIFO, richiedendo che sia misurato al "minore tra costo e valore netto realizzabile" anziché "minore tra costo o mercato", avvicinando così i GAAP agli IFRS.

Metodo fifo vs. Metodo lifo

Il Metodo fifo e il Metodo lifo (Last-In, First-Out, "Ultimo Entrato, Primo Uscito") sono i due principali metodi di valutazione delle scorte, con principi opposti.

CaratteristicaMetodo fifoMetodo lifo
Assunto di costoLe prime unità acquistate sono le prime vendute.Le ultime unità acquistate sono le prime vendute.
Inventario finaleComposto dalle unità più recenti (valorizzato a costi più elevati in inflazione).Composto dalle unità più vecchie (valorizzato a costi più bassi in inflazione).
Costo delle merci venduteComposto dai costi più vecchi (più basso in inflazione).Composto dai costi più recenti (più alto in inflazione).
Impatto sull'utile nettoPiù alto in periodi inflazionistici.Più basso in periodi inflazionistici.
Conformità agli standardAccettato da IFRS e GAAP.Non accettato dagli IFRS; consentito dai GAAP solo negli Stati Uniti per scopi fiscali.
Flusso fisicoSpesso coincide con il flusso fisico di beni deperibili.Raramente coincide con il flusso fisico dei beni.

Il principale punto di confusione sorge nell'impatto fiscale durante i periodi di inflazione. Il Metodo fifo, registrando costi più bassi nel costo delle merci vendute, porta a un utile netto più elevato e, di conseguenza, a un maggiore carico fiscale. Al contrario, il Metodo lifo, registrando costi più alti, riduce l'utile netto e l'onere fiscale.

FAQs

In quali settori è più comune l'uso del Metodo fifo?

Il Metodo fifo è molto comune in settori che trattano beni deperibili o con rapida obsolescenza, come alimentari, farmaceutici, moda e elettronica. Questi settori beneficiano della gestione dell'inventario che assicura la vendita dei prodotti più vecchi prima che diventino invendibili.

Il Metodo fifo deve corrispondere al flusso fisico effettivo dei beni?

No, il Metodo fifo è un'assunzione di flusso di costo per la contabilità dell'inventario e non deve necessariamente corrispondere al movimento fisico effettivo delle merci in magazzino. Tuttavia, per molte aziende che vendono beni deperibili, il flusso di costo FIFO spesso si allinea con il flusso fisico per evitare sprechi.

Come influisce il Metodo fifo sul bilancio di un'azienda?

Il Metodo fifo influisce sul bilancio valorizzando l'inventario finale ai costi più recenti. In un ambiente inflazionistico, questo si traduce in un valore dell'inventario più alto nello stato patrimoniale e un costo delle merci vendute più basso nel conto economico, portando a profitti maggiori rispetto ad altri metodi.

Quali sono le implicazioni fiscali del Metodo fifo?

In un contesto di prezzi in aumento, il Metodo fifo risulta in un utile netto più elevato, il che può comportare un maggiore onere fiscale per l'azienda. È un aspetto chiave da considerare nella scelta del metodo di valutazione delle scorte.1

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