Che cos'è il Modello di Gordon?
Il Modello di Gordon, noto anche come Gordon Growth Model (GGM), è una formula utilizzata per stimare il valore intrinseco di un'azione basandosi su una serie di dividendi che si prevede crescano a un tasso costante e perpetuo. Questo modello rientra nella più ampia categoria della valutazione azionaria e costituisce una delle varianti più semplici e diffuse del Modello di valutazione dei dividendi. Si assume che il valore di un'azienda derivi dalla somma dei suoi futuri pagamenti di dividendi, attualizzati al loro valore attuale. Il Modello di Gordon è particolarmente indicato per la valutazione di aziende mature e stabili che hanno una storia comprovata di pagamenti di dividendo per azione costantemente crescenti.
Storia e Origine
Il Modello di Gordon è stato sviluppato dall'economista Myron J. Gordon e Eli Shapiro negli anni '50 e pubblicato in forma più completa nel 1962. L'idea fondamentale alla base del modello era quella di fornire un approccio diretto per determinare il valore di un'azione basandosi sui flussi futuri di dividendi attesi. Myron Gordon, professore presso l'Università di Toronto, ha originariamente pubblicato il concetto nel 1956. La sua7 ricerca ha contribuito a modellare il modo in cui gli investitori e gli analisti considerano la relazione tra la politica dei dividendi di un'azienda e il valore di mercato delle sue azioni. Il modello ha rappresentato un passo significativo nell'analisi fondamentale e nella teoria della valutazione.
Punti Chiave
- Il Modello di Gordon valuta un'azione stimando il valore attuale dei suoi futuri dividendi.
- Presuppone che i dividendi crescano a un tasso costante indefinitamente.
- È più adatto per aziende mature con una politica dei dividendi stabile e prevedibile.
- I suoi input principali sono il dividendo atteso del prossimo periodo, il tasso di rendimento richiesto e il tasso di crescita dei dividendi.
- Se il valore calcolato dal modello è superiore al prezzo di mercato, l'azione potrebbe essere considerata sottovalutata.
Formula e Calcolo
La formula del Modello di Gordon è la seguente:
Dove:
- (P_0) = Valore attuale stimato dell'azione (prezzo intrinseco)
- (D_1) = Dividendo per azione atteso per il prossimo periodo (anno 1). Questo si calcola come (D_0 \times (1 + g)), dove (D_0) è il dividendo attuale.
- (r) = Tasso di rendimento richiesto (o costo di equity) dall'investitore.
- (g) = Tasso di crescita dei dividendi costante e perpetuo.
Affinché la formula sia valida, il tasso di rendimento richiesto ((r)) deve essere maggiore del tasso di crescita dei dividendi ((g)). Se (g) fosse maggiore o uguale a (r), il modello produrrebbe un risultato infinito o negativo, rendendolo non applicabile.
Interpretazione del Modello di Gordon
L'interpretazione del Modello di Gordon è relativamente semplice. Il risultato (P_0) rappresenta il valore intrinseco per azione di un'azienda, basato sull'ipotesi di una crescita costante dei dividendi. Gli investitori confrontano questo valore calcolato con il prezzo di mercato attuale dell'azione.
Se il valore calcolato dal Modello di Gordon è superiore al prezzo di mercato, l'azione potrebbe essere considerata sottovalutata, suggerendo una potenziale opportunità di acquisto. Al contrario, se il valore stimato è inferiore al prezzo di mercato, l'azione potrebbe essere vista come sopravvalutata, indicando una potenziale opportunità di vendita. Questo approccio fornisce una lente attraverso cui gli investitori possono valutare se un'azione offre un rendimento atteso adeguato rispetto al costo del capitale e al suo potenziale di crescita dei dividendi.
Esempio Ipotetico
Supponiamo di voler valutare l'azione della Società Alfa utilizzando il Modello di Gordon.
- Il dividendo attuale ((D_0)) della Società Alfa è di €2,00 per azione.
- Gli analisti prevedono un tasso di crescita dei dividendi costante ((g)) del 4% annuo.
- L'investitore richiede un tasso di rendimento richiesto ((r)) dell'10%.
Passo 1: Calcolare il dividendo atteso del prossimo periodo ((D_1)).
(D_1 = D_0 \times (1 + g) = €2,00 \times (1 + 0,04) = €2,00 \times 1,04 = €2,08)
Passo 2: Applicare la formula del Modello di Gordon.
(P_0 = \frac{D_1}{r - g} = \frac{€2,08}{0,10 - 0,04} = \frac{€2,08}{0,06} = €34,67)
Sulla base del Modello di Gordon, il valore intrinseco stimato per l'azione della Società Alfa è di €34,67. Se l'azione fosse attualmente scambiata a €30,00, il modello suggerirebbe che sia sottovalutata.
Applicazioni Pratiche
Il Modello di Gordon trova diverse applicazioni pratiche nel mondo della finanza:
- Valutazione di azioni: È ampiamente utilizzato dagli analisti per stimare il valore intrinseco delle azioni, specialmente per le aziende mature e stabili che pagano dividendi regolari. Aiuta gli investitori a prendere decisioni informate confrontando il valore stimato con il prezzo di mercato.
- Analisi della politica dei dividend6i: Il modello può essere invertito per calcolare il tasso di crescita dei dividendi implicito nel prezzo di mercato corrente di un'azione. Questo può fornire indicazioni sulla visione del mercato riguardo alla crescita futura dei flussi di cassa dell'azienda.
- Determinazione del costo di equity: Il modello può essere riorganizzato per stimare il costo di equity di un'azienda, assumendo che il prezzo di mercato rifletta il valore intrinseco. Questa stima è cruciale per la valutazione degli investimenti e per le decisioni di budget del capitale.
- Benchmark per i mercati: A livello macro, il Modello di Gordon può essere utilizzato per giudicare se un intero mercato azionario è equamente valutato, calcolando il rendimento del dividendo e il tasso di crescita aggregato.
Limiti e Critiche
Nonostante la sua sempli5cità e utilità, il Modello di Gordon presenta diverse limitazioni e critiche:
- Assunzione di crescita costante e perpetua: La critica più significativa è l'assunto che i dividendi crescano a un tasso costante per sempre. Nella realtà, poche aziende possono mantenere un tasso di crescita dei dividendi costante indefinitamente, poiché i tassi di crescita tendono a rallentare man mano che le aziende maturano. Le condizioni economiche e i cicli di mercato influen4zano i flussi di cassa e, di conseguenza, i dividendi.
- Sensibilità agli input: Il modello è estremam3ente sensibile a piccole variazioni negli input, in particolare nel tasso di rendimento richiesto ((r)) e nel tasso di crescita dei dividendi ((g)). Anche un leggero errore nella stima di questi valori può portare a differenze significative nel valore intrinseco calcolato.
- Non applicabile a tutte le aziende: Il Modello d2i Gordon non può essere utilizzato per le aziende che non pagano dividendi, come molte azioni di crescita che reinvestono tutti i profitti. Inoltre, non è adatto per le aziende con un tasso di crescita dei dividendi erratico o per quelle che hanno un tasso di crescita superiore al tasso di rendimento richiesto.
- Ignora fattori non-dividendi: Il modello si concentra esclusivamente sui dividendi, ignorando altri fattori importanti che possono influenzare il valore di un'azienda, come la fedeltà al marchio, il valore degli asset intangibili o la riacquisizione di azioni.
Ricerche empiriche hanno evidenziato che il Modello di Gordon potrebbe non essere uno strumento accurato per la valutazione delle aziende in tutti i contesti di mercato, specialmente quando confrontato con i prezzi di mercato osservati.
Modello di Gordon vs. Modello di valutazione dei divide1ndi
Il Modello di Gordon è, in realtà, una forma specifica del più ampio Modello di valutazione dei dividendi (DDM). La distinzione principale risiede nelle ipotesi riguardanti la crescita dei dividendi.
Il Modello di valutazione dei dividendi (DDM) è un termine generico che si riferisce a qualsiasi modello che valuta un'azione basandosi sul valore attuale dei suoi futuri pagamenti di dividendi. Esistono diverse varianti di DDM, che possono incorporare tassi di crescita variabili, tappe di crescita multiple (ad esempio, un periodo di alta crescita seguito da una crescita più moderata), o anche dividendi zero per un certo periodo.
Il Modello di Gordon (GGM) è una versione semplificata del DDM che assume un tasso di crescita dei dividendi costante e perpetuo. Questa specifica ipotesi lo rende adatto solo a un sottoinsieme di aziende, tipicamente quelle mature e con una storia di dividendi prevedibile, a differenza del DDM che può essere adattato per aziende con profili di crescita più complessi o irregolari. In sintesi, ogni Modello di Gordon è un DDM, ma non ogni DDM è un Modello di Gordon.
Domande Frequenti
Per quali tipi di aziende è più adatto il Modello di Gordon?
Il Modello di Gordon è più adatto per la valutazione di aziende mature e stabili con una lunga storia di pagamenti di dividendi e una crescita prevedibile e costante dei dividendi. È meno appropriato per le azioni di crescita che non pagano dividendi o che hanno una crescita molto variabile.
Cosa succede se il tasso di crescita dei dividendi è maggiore del tasso di rendimento richiesto?
Se il tasso di crescita dei dividendi ((g)) è maggiore o uguale al tasso di rendimento richiesto ((r)), la formula del Modello di Gordon non può essere utilizzata. In questi casi, il denominatore ((r - g)) diventerebbe zero o negativo, portando a un valore infinito o negativo, il che non ha senso economico.
Il Modello di Gordon considera i riacquisti di azioni?
No, il Modello di Gordon si concentra esclusivamente sui pagamenti di dividendo per azione e non considera i riacquisti di azioni. Le riacquisizioni di azioni sono un'altra forma di restituzione di capitale agli azionisti e possono avere un impatto significativo sul valore intrinseco complessivo di un'azienda, ma non sono incorporate direttamente in questa formula.
Perché il Modello di Gordon è ancora rilevante nonostante le sue limitazioni?
Nonostante le sue limitazioni, il Modello di Gordon rimane rilevante per la sua semplicità e perché fornisce una base teorica per la valutazione basata sui dividendi. È utile come punto di partenza per l'analisi e per le aziende con profili di crescita dei dividendi molto stabili. Inoltre, concetti derivati dal Modello di Gordon sono spesso incorporati in modelli di valutazione più complessi, come i modelli a più stadi, per calcolare il valore terminale.