La disoccupazione frizionale è una forma di disoccupazione temporanea e inevitabile che si verifica nel mercato del lavoro in un'economia dinamica. Rientra nella più ampia categoria della macroeconomia che studia i fenomeni legati all'impiego e alla forza lavoro. Questa condizione si manifesta quando i lavoratori sono in transizione tra un impiego e l'altro, stanno cercando la loro prima occupazione o si stanno reinsediando in una nuova area geografica. Nonostante la sua natura temporanea, la disoccupazione frizionale è una componente costante del tasso di disoccupazione complessivo, persino in un'economia in salute e vicina alla piena occupazione.
History and Origin
Il concetto di disoccupazione frizionale ha radici nelle prime teorie economiche che riconoscevano l'esistenza di un certo grado di disoccupazione anche in assenza di crisi economiche. Già economisti classici come Karl Marx riconoscevano che i salari tendono a diminuire con un eccesso di offerta di lavoro sul mercato, sebbene la disoccupazione "frizionale" fosse intesa come una parte inevitabile di questo fenomeno, dovuta alle imperfezioni e al normale ricambio del mercato.
Ne4gli anni '60, il concetto fu ulteriormente sviluppato, in particolare da Milton Friedman e Edmund Phelps, che introdussero l'idea del disoccupazione naturale (o tasso naturale di disoccupazione). Questo tasso rappresenta il livello di disoccupazione compatibile con una crescita stabile ed efficiente dell'economia e include la disoccupazione frizionale e quella strutturale. Si riconobbe che, a causa delle frizioni intrinseche del mercato, come il tempo necessario per abbinare le competenze dei lavoratori alle domanda di lavoro e la diffusione delle informazioni, una certa quota di disoccupazione sarebbe sempre presente.
Key Takeaways
- La disoccupazione frizionale è una forma di disoccupazione temporanea derivante dal normale processo di ricerca e abbinamento di lavoro.
- È considerata una componente inevitabile e persino salutare di un'economia dinamica, in quanto riflette la libertà dei lavoratori di cercare opportunità migliori.
- È influenzata dalla disponibilità di informazioni sul mercato del lavoro, dalla mobilità dei lavoratori e dai sussidi di disoccupazione.
- Non è causata da una carenza di posti di lavoro disponibili, ma piuttosto dal tempo necessario affinché lavoratori e datori di lavoro si trovino e si accordino.
- Contribuisce al tasso di disoccupazione naturale di un'economia.
Interpreting the Disoccupazione frizionale
La disoccupazione frizionale viene interpretata come un indicatore della fluidità e della dinamicità di un'economia. Un certo livello di disoccupazione frizionale è considerato desiderabile perché consente ai lavoratori di trovare il posto di lavoro che meglio si adatta alle loro competenze e preferenze, e alle aziende di trovare i candidati più qualificati. Questo processo di ricerca e abbinamento può portare a una maggiore produttività e a una migliore allocazione delle risorse nel lungo termine.
Tuttavia, un'eccessiva disoccupazione frizionale, dovuta ad esempio a una scarsa diffusione delle informazioni sulle opportunità di lavoro o a barriere alla mobilità geografica o professionale, può essere dannosa per la crescita economica. Politiche volte a migliorare il flusso di informazioni, come le agenzie per l'impiego o le piattaforme online, possono contribuire a ridurre la durata della disoccupazione frizionale, rendendo il mercato del lavoro più efficiente.
Hypothetical Example
Consideriamo il caso di Marco, un ingegnere informatico altamente qualificato che ha deciso di lasciare il suo attuale impiego per cercare una posizione che offra maggiori opportunità di sviluppo professionale e un salario più in linea con le sue aspettative. Dopo aver rassegnato le dimissioni, Marco impiega circa due mesi per trovare una nuova azienda che soddisfi i suoi requisiti e per completare il processo di assunzione.
Durante questi due mesi, Marco è considerato disoccupato frizionalmente. Non è disoccupato a causa di una recessione economica (disoccupazione ciclica) o perché le sue competenze sono obsolete (disoccupazione strutturale), ma semplicemente perché sta dedicando tempo alla ricerca di un abbinamento ottimale tra le sue capacità e le posizioni disponibili sul mercato del lavoro. Questo periodo di transizione è un esempio classico di disoccupazione frizionale.
Practical Applications
La comprensione della disoccupazione frizionale è fondamentale per economisti, legislatori e analisti del mercato del lavoro in diversi contesti:
- Valutazione dello Stato Economico: Aiuta a distinguere tra disoccupazione temporanea e quella che indica problemi più profondi nell'economia. Un'economia con un Pil (Prodotto Interno Lordo) in crescita e un basso tasso di disoccupazione ciclica può comunque avere una componente frizionale significativa.
- Politiche del Lavoro: I governi possono implementare politiche per ridurre la disoccupazione frizionale, ad esempio finanziando centri per l'impiego, migliorando i servizi di collocamento o promuovendo la formazione professionale per facilitare il passaggio tra settori. L'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) fornisce regolarmente dati sull'occupazione e la disoccupazione in Italia, che sono cruciali per monitorare queste dinamiche.
- Analisi della Piena Occupazione: La disoccupazione frizionale è una componente intrinseca della disoccupazione naturale, il che significa che un tasso di disoccupazione pari a zero è irrealistico e non desiderabile. L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) definisce e misura il tasso di disoccupazione, riconoscendo la presenza costante di disoccupazione frizionale.
Limitations and Criticisms
Sebbene la disoccupazione frizionale sia ampiamente accettata come parte naturale di un'economia, ci sono alcune limitazioni e critiche alla sua interpretazione. Una delle principali è la difficoltà di separare nettamente la disoccupazione frizionale da altre forme di disoccupazione, in particolare dalla disoccupazione strutturale. In alcuni casi, ciò che sembra una "frizione" può in realtà mascherare problemi strutturali più profondi nel mercato del lavoro, come la mancanza di corrispondenza tra le competenze richieste e quelle disponibili.
Inoltre, il concetto di "tasso naturale di disoccupazione", che include la disoccupazione frizionale, è stato oggetto di dibattito. Alcuni economisti criticano l'idea che esista un tasso di disoccupazione "naturale" o "ineliminabile" che non possa essere ridotto da appropriate politica monetaria o politica fiscale. Sostengono che le politiche economiche dovrebbero mirare a ridurre al minimo ogni forma di disoccupazione, inclusa quella che viene etichettata come frizionale, agendo sulle imperfezioni del mercato. La durata della disoccupazione frizionale p3uò anche variare significativamente a seconda delle condizioni economiche e delle caratteristiche individuali dei lavoratori, rendendo la sua quantificazione precisa una sfida.
Disoccupazione frizionale vs. Disoccupazione strutturale
La disoccupazione frizionale e la disoccupazione strutturale sono entrambe componenti del tasso di disoccupazione naturale, ma differiscono per cause e durata.
Caratteristica | Disoccupazione Frizionale | Disoccupazione Strutturale |
---|---|---|
Causa Principale | Transizione tra un lavoro e l'altro, ricerca del primo impiego, scarsità di informazioni. | Disallineamento fondamentale tra le competenze dei lavoratori e quelle richieste, cambiamenti economici a lungo termine, delocalizzazione, automazione. |
Natura | Temporanea, a breve termine. | Più persistente, a lungo termine. |
Lavori Disponibili | Ci sono posti di lavoro disponibili, ma è necessario tempo per trovarli e abbinarli. | Mancanza di posti di lavoro disponibili per determinate competenze o in determinate aree. |
Implicazioni | Segno di un mercato dinamico; in parte inevitabile e salutare. | Indica problemi profondi nel mercato del lavoro; richiede spesso riqualificazione. |
Mentre la disoccupazione frizionale deriva dalla normale fluidità del mercato del lavoro, la disoccupazione strutturale è causata da cambiamenti più profondi nell'economia che lasciano un gruppo di lavoratori senza le competenze necessarie per i posti di lavoro esistenti. Ad esempio, un lavoratore che lascia volontariamente un impiego per cercarne uno migliore sperimenta disoccupazione frizionale. Un minatore che perde il lavoro a causa della chiusura delle miniere e non ha le competenze per altri settori, affronta la disoccupazione strutturale. Spesso la confusione nasce dal fatto che entrambe non sono direttamente legate alla fase congiunturale dell'economia, a differenza della disoccupazione ciclica.
FAQs
1. La disoccupazione frizionale è sempre volontaria?
Non sempre. Sebbene gran parte della disoccupazione frizionale rifletta la scelta dei lavoratori di cercare un impiego migliore, può anche includere persone che sono state licenziate o messe in mobilità per motivi non legati alla congiuntura economica e che impiegano tempo per trovare una nuova collocazione. È importante notare che anche in questo caso, è la ricerca di un "miglior abbinamento" che genera la frizione.
2. Come si può ridurre la disoccupazione frizionale?
Le politiche volte a ridurre la disoccupazione frizionale si concentrano sul miglioramento dell'efficienza del mercato del lavoro. Ciò include l'ottimizzazione delle piattaforme di ricerca di lavoro, la diffusione di informazioni sulle opportunità di occupazione, l'agevolazione della mobilità geografica dei lavoratori e la riduzione di eventuali barriere burocratiche al processo di assunzione.
3. La disoccupazione frizionale contribuisce all'inflazione?
Generalmente, la disoccupazione frizionale, essendo parte del tasso naturale di disoccupazione, non è vista come una causa diretta di inflazione. Piuttosto, essa rappresenta un livello di disoccupazione compatibile con la stabilità dei prezzi. Un'eccessiva pressione sulla domanda di lavoro al di sotto del tasso naturale (ovvero, un tasso di disoccupazione troppo basso) potrebbe invece portare a un aumento dei salari e, di conseguenza, all'inflazione.12